Artrosi anca/ginocchio

Fisiatra esperto nella cura dell'artrosi

di anca e ginocchio a Salerno 

Il Dottor Alessandro Cerino è un fisiatra specializzato in terapie e trattamenti riabilitativi per patologie ortopediche. Presso il CERINO CENTER a Salerno, inoltre, esegue visite fisiatriche approfondite e si occupa della cura di artrosi del ginocchio e dell'anca.



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Gonartrosi


L’artrosi è una malattia molto diffusa che colpisce vari tipi di articolazioni del corpo umano. L'artrosi del ginocchio (detta, appunto, gonartrosi) è forse la più comune. La gonartrosi è spesso all'origine di forti dolori e di un'importante limitazione funzionale del ginocchio, a volte ben prima che si manifestino dei segni radiologici. Il principale meccanismo che porta all'artrosi è la degradazione della cartilagine, con conseguente iperattività dell'osso sub condrale (l'osso situato subito al di sotto della cartilagine) e produzione di osteofiti.


La gonalgia si manifesta con scrosci articolari e insorgenza di sintomatologia dolorosa, acutizzata dalla massima flessione dell’articolazione del ginocchio e, inizialmente, dall'aumento del sovraccarico funzionale. Il dolore nelle prime fasi si può risolvere con il riposo, ma in seguito diviene molto spesso permanente, fino a portare a una tendenza a minimizzare il carico sull'arto dolente. La diagnosi di gonartrosi viene formulata in base alla radiografia in carico del ginocchio effettuata nelle due posizioni standard, anteroposteriore e laterale. In alcuni casi viene richiesta una radiografia in carico con ginocchio flesso a 30°, in modo da evidenziare un’eventuale riduzione della rima articolare.


La terapia può essere di tipo preventivo, farmacologico o chirurgico La terapia preventiva si basa sull'applicazione di norme generali finalizzate a controllare i fisiologici processi di invecchiamento e i fenomeni degenerativi ad essi conseguenti. Fino a pochi anni fa la terapia farmacologia classica era basata principalmente sulla somministrazione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici e costituiva, di fatto, una terapia di tipo palliativo, finalizzata solo a alleviare i disturbi del paziente. La terapia chirurgica si basa sull'impianto di artroprotesi, cioè la sostituzione dell’articolazione con protesi meccaniche totali o monocompartimentali.


Gli effetti della viscosupplementazione, invece, sono riconducibili a un effetto meccanico, dovuto all'aumento del peso molecolare, insieme con una buona efficacia in termini antiflogistici e analgesici. Viene così favorita la lubrificazione articolare, consentendo una maggiore mobilità e flessibilità dell’articolazione trattata, riducendo allo stesso tempo la sensazione di dolore del paziente.


Le controindicazioni sono costituite da ipersensibilità nota nei confronti dell’HA, da infezioni articolari del ginocchio o della zona di iniezione, oltre che da disturbi cutanei. Tutto questo ha reso la viscosupplementazione una tecnica sempre più utilizzata come trattamento sintomatico dell’artrosi del ginocchio.

inflitrazioni

Artrosi Dell’ Anca


La coxartrosi, o artrosi dell'anca, è una condizione infiammatoria di tipo cronico, contraddistinta dalla degenerazione progressiva della cartilagine articolare costituente l'articolazione dell'anca. La coxartrosi può essere di tipo idiopatico oppure di tipo secondario: è idiopatica, quando insorge per motivi non individuabili; è secondaria, invece, quando è la conseguenza di un trauma, una frattura, un'infezione ecc. 


La sintomatologia connessa alla coxartrosi comprende tre stadi di gravità: dal primo al terzo stadio, le manifestazioni cliniche si fanno mano a mano più intense e debilitanti per il paziente. 

Il trattamento dipende principalmente dalla severità del quadro sintomatologico: in presenza di sintomi lievi o moderati, è indicata una terapia conservativa; viceversa, in presenza di sintomi molto gravi, è necessaria una terapia chirurgica.


L'anca è una delle articolazioni più grandi del corpo umano e appartiene alla famiglia delle enartrosi. Nelle enartrosi, una porzione ossea convessa alloggia in una porzione ossea concava; tale struttura, assieme ai legamenti che la circondano, gode di un'ampia mobilità. 

Per ridurre le frizioni interossee e gli urti da impatto, l'anca – allo stesso modo di altre articolazioni simili – è circondata da liquido sinoviale e da cartilagine. Se ne fosse priva, le superfici ossee andrebbero incontro a deterioramento, in conseguenza a sfregamenti e/o attrito. 

Grazie all'anca, l'uomo è in grado di assumere la stazione eretta, camminare, correre ecc.

Il dottor Cerino, specialista in fisiatria è consigliere nazionale SIMFER per quanto concerne la fisiatria interventistica ed ha al suo attivo oltre 6 mila infiltrazioni effettuate con successo. Medico di lunga esperienza con tale metodica, oltre a svolgere la propria attività ambulatoriale, periodicamente organizza corsi rivolti ai medici sull’infiltrazione coxo-femorale in ecoguida. L’infiltrazione ecoguidata dell’anca è indicata principalmente per chi soffre di osteoartrosi.


L’anca è un’articolazione sottoposta a notevole stress e la comparsa del dolore in questo distretto (coxalgia) è un evento piuttosto frequente. Si tratta di una casistica abbastanza eterogenea e può interessare individui di ogni età e sesso. Sicuramente il dolore all’anca è un campanello d’allarme che non va sottovalutato, in quanto sintomo di diverse patologie le cui cause andrebbero quanto prima approfondite. Le condizioni che portano a questo stato possono essere diverse, con epiloghi nel tempo più o meno gravi.


Fattori genetici, episodi traumatici, cattive posture, infiammazioni e degenerazione tissutale sono i principali imputati. Tra le cause più comuni rientra l’artrosi dell’anca, chiamata coxartrosi, condizione infiammatoria cronica, caratterizzata dalla degenerazione progressiva delle cartilagini articolari che ricoprono la testa del femore e l’acetabolo. I trattamenti e le terapie da adottare quando si è affetti da questa condizione sono vari e di graduale invasività. La scelta dell’approccio terapeutico più adatto dipende dalle cause, dall’importanza dello stato di dolore e da altri fattori relativi alle condizioni del paziente.


Si passa da un approccio conservativo caratterizzato da riposo e fisioterapia, all’assunzione orale di farmaci FANS (antinfiammatori non steroidei – che hanno il loro grado di effetti collaterali), fino ad approcci di tipo interventistico e quindi più invasivi, come il trattamento chirurgico. Una soluzione minimamente invasiva, rispetto ad un intervento vero e proprio, e che non presenta gli stessi effetti collaterali di FANS, offrendo un risultato più duraturo nel tempo, è la terapia infiltrativa in ecoguida.



Il vantaggio delle infiltrazioni è che si tratta di una metodica che, nei casi non eccessivamente gravi, permette di gestire il dolore e ridare funzionalità all’articolazione. Inoltre la sua mininvasività rende questo tipo di trattamento la soluzione congeniale quando si è di fronte a pazienti che, per loro determinate condizioni, non possono sottoporsi ad interventi chirurgici.

Gli scopi dell’infiltrazione intra-articolare sono:

  • Ridurre il dolore articolare;
  • Ridurre i processi infiammatori in atto;
  • Ristabilire un equilibrio biologico all’interno dell’articolazione;
  • Migliorare l’attività meccanica dell’articolazione.


Per poter fare l’infiltrazione o l’artrocentesi dell’anca è necessaria una guida visiva di tipo ecografico. La profondità della posizione anatomica dell’articolazione, unita alla presenza di fasci vasculo-nervosi intimamente associati, rende la procedura piuttosto delicata. Inoltre l’operatore medico, a differenza di altri tipi d’infiltrazione articolare, non ha punti di riferimento ossei per guidare l’iniezione, pertanto le operazioni di infiltrazione ed artrocentesi dell’articolazione dell’anca richiedono necessariamente un supporto di guida visiva durante la procedura, rendendo il tutto più sicuro e con la garanzia che il farmaco arrivi nella sede target.


Il paziente viene esaminato in posizione supina, con l’anca in intra-rotazione di 15°. Si può utilizzare un trasduttore lineare o convesso di 7,5 o 3,5 MHz eventualmente con una guida bioptica sterile collegata. Le infiltrazioni prevedono l’utilizzo di farmaci corticosteroidi o acido ialuronico. L’iniezione intra-articolare viene effettuata utilizzando un agospinale G20 (9 cm), con un approccio caudocraniale lateralmente ai vasi femorali con il transduttore allineato all’asse lungo del collo femorale, includendo l’acetabolo e la testa femorale. Durante la procedura si segue in tempo reale la progressione dell’ago fino all’arrivo sulla testa femorale dopo aver superato la capsula articolare.


La preparazione di acido ialuronico iniettata ed il suo posizionamento intrarticolare è verificato mediante la visualizzazione diretta del fluido che appare iperecogeno (ovvero appare bianco in quanto riflette maggiormente gli ultrasuoni).

Artrosi alle ginocchia e alle anche in età giovane?

Sì, è possibile ed il dottor Alessandro Cerino nel video ci illustra cause e rimedi.

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